giovedì 7 gennaio 2021

Le cose nei libri - Il Nautilus

 Ventimila leghe sotto i mari è un classico della scrittura di Jules Verne e tra le sue pagine si ritrovano molti temi ricorrenti nei libri dell'autore francese: l'esplorazione del mondo naturale ma anche una più critica analisi della persona che si pone come complemento all'avventura stessa portando personaggi dal carattere complesso in un ambiente sconosciuto o pericoloso.

Volendo mantenere l'attenzione sulle cose e sul loro ruolo nella società, altrettanto interessante risulta il ruolo dell'oggetto più famoso del libro: il leggendario Nautilus.

Illustrazione dell'omonimo film Disney raffigurante il Nautilus


Il Nautilus infatti viene descritto in numerosi modi durante la narrazione, da animale marino a pericolosa arma nelle mani di un nemico sconosciuto, toccando anche interpretazioni più romantiche una volta che la trama ingrana e i personaggi vengono inseriti nel contesto del misterioso regno sottomarino del mitico capitano Nemo, vera anima del sottomarino. Il lettore infatti non ha problemi a riconoscere il sommergibile come una casa o un rifugio per tutti i marinai che hanno deciso di lasciarsi alle spalle la corrotta società umana in virtù di una più retta condotta nell'isolamento degli abissi con la sola presenza dei propri compagni marinai.

Con il passare dei capitoli tuttavia, un'ulteriore chiave di lettura emerge e si fa largo prepotentemente all'attenzione del lettore: il prodigio tecnologico non è solo una prigione per i protagonisti, trattenuti contro la loro volontà per non compromettere la segretezza del Nautilus, ma risulta una forma di reclusione per Nemo stesso, prigioniero fisicamente del Nautilus e spiritualmente del suo passato turbolento da cui si è allontanato anni prima.

Il Nautilus dunque si presenta come un'incredibile prodigio tecnologico, incompreso dai più che lo scambiano per un grosso cetaceo, temuto senza dubbio in quanto alcuni ritengono essere una pericolosa arma, ma in realtà è una casa per un ristretto gruppo di persone che sfrutta la propria dimora per raggiungere luoghi incontaminati, alla ricerca di una forma di pace che solo la natura può offrire.

mercoledì 6 gennaio 2021

#28 - Sintesi finale

Siamo alla fine di questo viaggio alla scoperta del ruolo nella Storia di un oggetto sconosciuto ai più, ma fondamentale per molti momenti chiave della storia umana, passando dagli anni della sua creazione fino alla sua scomparsa quasi totale dal palcoscenico internazionale, vediamone insieme i momenti salienti. 

Lo steromicrometro è uno strumento ottico di misura che permette la valutazione di precisione della differenza di parallasse tra due elementi di una coppia di fotogrammi ritraenti lo stesso soggetto da diverse angolazioni, questa procedura è detta "fase di restituzione" e rappresenta l'ultimo passo dell'analisi fotogrammetrica. La fotogrammetria infatti è una tecnica che fa largo uso dello stereomicrometro, soprattutto nella prima metà del Novecento, periodo in cui gli avanzamenti tecnologici di fine Ottocento incontrano la massiccia industrializzazione e studio dei materiali portati dalla seconda rivoluzione industriale, nonché uno dei periodi storici che cambieranno per sempre la Storia.

La Prima Guerra Mondiale infatti si comporta come un grande catalizzatore che dà inizio a una corsa al progresso in vari ambiti e cerca di sfruttare ogni vantaggio possibile in un conflitto terribile che vede le due coalizioni rivali bloccate in uno stallo, per questo motivo viene ampiamente sviluppata una tecnologia all'epoca ancora acerba, l'aviazione, offrendo a molti giovani la promessa di quella fama che soltanto i pionieri possono bramare e da supporto alla ricognizione tramite fotografie aeree dei campi di battaglia, i piloti diventano eroi il cui mito permane ancora oggi. 

Nonostante la fine della guerra, la gara tra le aziende rimane e una forte spinta agonistica porta a sviluppare nuovi apparecchi per la fotogrammetria e dal piccolo strumento pensato da Pulfrich nascono una serie di dispositivi sempre più complessi che migliorano la qualità dell'analisi fotogrammetrica ad ogni nuova miglioria.

Il secondo dopoguerra vede un nuovo scenario politico internazionale noto come Guerra Fredda, in cui le due superpotenze di Stati Uniti e Unione Sovietica si sfidano in ogni campo scientifico e tecnico per dimostrare al mondo la propria superiorità. Il culmine di questa gara si può osservare in uno dei momenti più epocali della Storia, l'allunaggio da parte di un equipaggio umano, evento che sancisce il massimo picco della corsa allo spazio, un'altra incredibile spinta alla ricerca legata a motivi politici che molto spesso si rifletteva sulla divisa Europa, le cui aziende venivano impiegate per accrescere il rispettivo vantaggio dei due blocchi che spesso sfruttavano le conoscenze della stessa azienda, rimasta divisa dalla cortina di ferro, di cui si può trovare un esempio nella Zeiss, la prima a portare alla luce lo stereomicrometro.

Con il passare degli anni la fotogrammetria comincia a fare largo uso delle più recenti tecnologie, tra cui computer e apparecchi fotografici digitali, mettendo da parte gradualmente gli strumenti più vecchi tra cui lo stesso stereomicrometro, la cui funzione viene gradualmente integrata nei software di analisi di immagini, permettendo una maggiore diffusione delle tecniche di fotogrammetria anche in ambiti che prima non ne beneficiavano in ugual misura.

L'avvento delle tecnologie digitali hanno quindi sancito un graduale abbandono degli strumenti scientifici analogici in favore di una maggiore precisione e rapidità, oltre che una migliore integrazione con i nuovi sistemi di analisi di sempre crescente potenza di calcolo.

Le cose nei libri - Il Nautilus

 Ventimila leghe sotto i mari è un classico della scrittura di Jules Verne e tra le sue pagine si ritrovano molti temi ricorrenti nei libri ...