mercoledì 23 dicembre 2020

#27 - La mappa concettuale

 

Una sintetica mappa concettuale per illustrare il ruolo dello 
stereomicrometro nell'ambito della cartografia


Oggi per analizzare il ruolo dello stereomicrometro in un contesto pratico, sfrutteremo una mappa concettuale per comprendere gli aspetti chiave legati al suo utilizzo nella redazione di una carta geografica.

Innanzi tutto ragioniamo sullo scopo di una carta geografica: la sua principale funzione è quella di guida all'esplorazione, sia essa di un ambiente naturale sconosciuto o di una grande città, una mappa è necessaria per perdersi e ritrovarsi nell'ambiente e in questo modo riuscire a cogliere tutte le sfaccettature e i dettagli del panorama circostante. Per agevolare tale funzione è necessario inserire nella propria carta un numero sufficiente di dettagli, nel caso dello stereomicrometro, la fonte della precisione o degli errori legati alla redazione della mappa è strettamente legata alla fotografia (alla coppia di fotogrammi per essere precisi) che verrà utilizzata per l'analisi fotogrammetrica.

Naturalmente una grande precisione limiterà la presenza di errori nel documento finale aumentandone l'affidabilità, cioè la sicurezza che una carta geografica dà al suo portatore, inoltre l'aggiunta di informazioni utili alla lettura della carta (una legenda, ma anche note e appunti personali) può aiutarne la lettura, riducendo la componente di errore umana legata all'utilizzo, oltre ad aggiungere un tocco di personalizzazione che rende un oggetto (probabilmente prodotto in massa) unico nella sua relazione con chi lo possiede.




martedì 15 dicembre 2020

#26 - La chimica

 Nell'ambito dell'analisi fotogrammetrica, la chimica ha avuto un ruolo fondamentale per un periodo molto esteso della storia, in particolare fino allo sviluppo e alla diffusione della fotografia digitale: infatti lo sviluppo di un rullino aveva un compito essenziale per tutto il lavoro eseguito in laboratorio, trasferire la fotografia su un supporto più resistente per la fase di restituzione.


Lo sviluppo di un rullino dipende dal tipo di macchina fotografica utilizzato per scattare le fotografie, in particolare per le macchine Polaroid lo sviluppo è eseguito subito dopo lo scatto in modo autonomo dalla fotocamera stessa ma il procedimento è simile allo sviluppo di una pellicola "classica".

Il primo step consiste nell'estrazione della pellicola dalla macchina fotografica, operazione che deve essere eseguita al buio per evitare che le immagini latenti presenti sul rullino vengano danneggiate. Dopodiché la pellicola viene trattata con un bagno di sviluppo (detto rivelatore) per rendere visibile l'immagine e una volta ottenuto il risultato desiderato si immerge la pellicola in un bagno di arresto per bloccare l'effetto del rivelatore.

Il passo successivo è il bagno di fissaggio che serve a rendere l'immagine resistente alla luce, la pellicola viene ripulita e appesa ad asciugare, pronta per essere stampata.

È evidente che la fotografia digitale abbia semplificato molto il processo di sviluppo fotografico in quanto la stampa di un'immagine digitale può essere eseguita con qualsiasi stampante su qualsiasi supporto. Inoltre nel file digitale è possibile modificare esposizione e contrasto della fotografia tramite software informatico, operazione che ai tempi dello sviluppo di rullini era eseguita tramite specifiche procedure in camera oscura.

martedì 1 dicembre 2020

#25 - Le cose personali


 Oggi un piccolo viaggio nel tempo alla ricerca degli oggetti che in qualche modo rappresentano il passato, presente e futuro del sottoscritto. Il compito non è stato semplice in quanto molti oggetti del passato sono andati perduti e altri che si ricollegano al futuro sono stati riadattati a causa della pandemia globale e dei suoi effetti sulla vita di tutti i giorni e sui piani per il futuro.


In apertura uno strumento che ho usato molto negli anni del liceo: una chitarra elettrica Ibanez serie GIO mancina, un pezzo unico per via delle modifiche che sono state apportate negli anni alla ricerca del suono perfetto. Sulle spalle di questo oggetto ci sono anni di pratica, sperimentazione ed esperienze durante le quali mi ha fedelmente accompagnato senza mai deludere. Inoltre, poco visibile a un primo sguardo, questo strumento è stato oggetto di manutenzione costante per mezzo di accorgimenti liuteristici frutto dell'esperienza di mio padre che mi ha trasmesso.


Uno degli oggetti che mi sono trovato a usare molto più spesso nell'ultimo periodo, complice l'isolamento causa pandemia, è un piccolo quadernetto su cui disegno e annoto qualunque tipo di pensiero nel corso delle giornate. Di recente però la funzione di disegno è stata trasferita sul mio PC per mezzo della tavoletta grafica, un dispositivo che ho acquistato di recente per svagarmi dopo le lezioni.


Ultimo ma non per importanza è un casco con una tuta da pista, un piccolo progetto che speravo di realizzare nel periodo primaverile ed estivo del 2020 che però è stato messo in pausa dalla pandemia ma rimane in attesa nella speranza che la ricerca scientifica riesca finalmente a trovare un modo efficace per porre fine alla pandemia, fino ad allora si aspetterà pazientemente il ritorno in pista.

Le cose nei libri - Il Nautilus

 Ventimila leghe sotto i mari è un classico della scrittura di Jules Verne e tra le sue pagine si ritrovano molti temi ricorrenti nei libri ...